mercoledì 2 marzo 2016

Tommaso Nannicini - Un Social Act per la lotta alla povertà

Tommaso Nannicini - Un Social Act per la lotta alla povertà

Zona franca dell’Emilia, ecco le semplificazioni

Zona franca dell’Emilia, ecco le semplificazioni

Start up innovative: ministro Guidi firma decreto che estende a 2016 incentivi fiscali

Start up innovative: ministro Guidi firma decreto che estende a 2016 incentivi fiscali

Mipaaf - Agricoltura: parte piano giovani con 160 milioni

Mipaaf - Agricoltura: parte piano giovani con 160 milioni

giovedì 10 dicembre 2015

Marchi +2: agevolazioni per la registrazione all'estero

Marchi +2 - Foto di Alberto Cardino (Duomo e Battistero di Parma)
 Foto di Alberto Cardino (Duomo e Battistero di Parma)

Il bando Marchi +2, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) e da +Unioncamere e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 282 del 3/11/2015, prevede l'erogazione di agevolazioni a beneficio di PMI singole titolari o utilizzatrici di un marchio, o di più PMI contitolari di un unico marchio, per l'acquisto di servizi specialistici finalizzati all'estensione del medesimo marchio all'estero. L'agevolazione prevista dal bando Marchi +2 consiste in un contributo a fondo perduto fino ad un importo massimo di € 20.000 per impresa, con l'obiettivo di sostenere la registrazione di marchi comunitari presso l'Ufficio per l'Armonizzazione del Mercato Interno (+OAMITubes) e/o di marchi internazionali presso l'Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (+WIPO).
Le PMI beneficiarie devono aver almeno depositato la domanda di registrazione del marchio a livello nazionale. Sono ammissibili alle agevolazioni di Marchi +2 le spese, sostenute a partire dal 1/02/2015 e comunque prima della data di presentazione domanda, relative a progettazione, assistenza al deposito del marchio, ricerche di anteriorità, assistenza legale, tasse di deposito. Il contributo può raggiungere la percentuale massima dell'80% delle spese ammissibili, che sale al 90% nei casi di registrazione del marchio negli USA o in Cina.


Le domande sul bando Marchi +2 devono essere presentate "a sportello" a partire dal 1 Febbraio 2016, fino ad esaurimento delle risorse.  


Sommario Scheda Marchi +2


1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Risorse disponibili
4. Beneficiari
5. Requisiti soggettivi
6. Spese ammissibili
7. Tipologia e misura dell'agevolazione
8. Presentazione e valutazione delle domande
9. Erogazione
10. Riferimenti sul web


lunedì 30 novembre 2015

Nuove imprese giovanili o femminili

Nuove imprese - Fonte dell'immagine: Invitalia
Nuove imprese - Fonte dell'immagine: Invitalia

Il Decreto MISE - MEF 08/07/2015 n. 140 (seguito dalla Circolare MISE 09/10/2015 n. 75445) ha riattivato la misura, gestita da Invitalia, di agevolazione delle nuove imprese prevista dal Decreto Legislativo n. 185/2000 Titolo I (Autoimprenditorialità). La nuova normativa prevede l'erogazione di finanziamenti a tasso zero destinati a società di micro o piccola dimensione costituite in territorio nazionale da non più di 12 mesi da parte di soci in maggioranza giovani (età non superiore a 35 anni) o donne.
La domanda può essere presentata anche da persone fisiche che si impegnano a costituire una società con i suddetti requisiti (l'avvenuta costituzione dovrà essere comunicata entro 45 giorni dall'ammissione). Le nuove imprese possono appartenere a qualsiasi settore di produzione o servizio (anche turismo, cultura e innovazione sociale), ad esclusione della sola produzione agricola primaria che non accede al de minimis. Gli investimenti ammissibili per le nuove imprese sono il suolo aziendale (max 10%), l'acquisto o costruzione di fabbricati e la realizzazione di opere edili e ristrutturazioni (in percentuale sul costo totale, variabile rispetto al settore), i macchinari, le attrezzature e (max 20%) i software e servizi ICT, i brevetti, licenze e marchi (max 20%), la formazione specialistica (max 5%) e le consulenze specialistiche (max 5%).
I finanziamenti a tasso zero per le nuove imprese hanno una durata massima di 8 anni e coprono fino al 75% dei costi totali ammissibili.

Presentazione dei piani d'impresa a sportello a partire dal 13 Gennaio 2016 (fino ad esaurimento risorse)


Sommario

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Beneficiari
4. Iniziative ammissibili
5. Spese ammissibili
6. Spese non ammissibili
7. Tipologia e misura dell'aiuto
8. Presentazione e valutazione delle domande
9. Criteri di valutazione
10. Erogazione
11. Vita minima dell'impresa
12. Riferimenti sul web


venerdì 13 novembre 2015

Carnevali storici: contributi per manifestazioni turistiche

Carnevali storici - Foto di Alberto Cardino
Foto di Alberto Cardino (Sbandieratori nel Giardino Ducale di Parma)

Il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo sostiene l'organizzazione di carnevali storici nell'ambito della tradizione italiana al fine di aumentare l'attrattività turistica dei territori. Le manifestazioni carnevalesche oggetto di finanziamento ministeriale devono avere una storia documentata di almeno 20 edizioni ed essere attinenti alla storia dei territori.
Il contributo a fondo perduto, di importo non superiore al 50% della quota in carico al beneficiario, è destinato a Comuni od altri enti pubblici, fondazioni, associazioni od altri organismi senza scopo di lucro per l'organizzazione e la promozione dei carnevali storici. Sono ammissibili al finanziamento le spese di personale dedicato ai carnevali storici, di acquisto di strumenti, software e licenze e, fino al 10% del totale, di consulenza per la progettazione e lo sviluppo delle manifestazioni. 
Tra i criteri di valutazione dei progetti, figura la partecipazione a programmi od iniziative internazionali come Europa Creativa, UNESCO, ecc.

Scadenza per la presentazione delle domande: 7 Dicembre 2015


Sommario Scheda Carnevali Storici


1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Risorse disponibili
4. Oggetto di sostegno
5. Beneficiari
6. Spese ammissibili
7. Tipologia ed intensità dell'aiuto
8. Criteri di valutazione
9. Presentazione delle domande
10. Erogazione
11. Riferimenti sul web

Digital for Social: Fondazione Vodafone sostiene il Terzo Settore




La Fondazione Vodafone Italia persegue, con il bando "Digital for Social. Il digitale al servizio delle buone idee", la digitalizzazione del Terzo Settore. I beneficiari della misura sono, in particolare, le organizzazioni già esistenti - ONLUS, volontariato, cooperative sociali o loro consorzi, APS, fondazioni, associazioni sportive, imprese sociali - che intendono realizzare progetti per l'utilizzo della tecnologia digitale a beneficio dei giovani in situazione di svantaggio. Il contributo a fondo perduto, di misura stabilita a discrezione della Fondazione per ciascun progetto ammesso, è destinabile a diverse attività - realizzazione siti, piattaforme e-commerce, APP, formazione, ecc. - e può coprire spese di personale, consulenza, forniture, marketing ed altri costi funzionali al progetto digitale.

Scadenza per la presentazione delle domande: 20 Dicembre 2015


Sommario scheda Digital for Social

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Risorse disponibili
4. Beneficiari
5. Oggetto di agevolazione
6. Spese ammissibili
7. Spese escluse
8. Tipologia e misura dell'agevolazione
9. Presentazione e valutazione delle domande
10. Erogazione
11. Riferimenti sul web


mercoledì 21 ottobre 2015

Il fisco per la crescita e l'internazionalizzazione delle imprese

D.Lgs. crescita e internazionalizzazione - Foto di Alberto Cardino: Parma, Ponte delle Nazioni
Foto di Alberto Cardino: Parma, Ponte delle Nazioni

Con il Decreto Legislativo n. 147/2015, attuativo della Delega Fiscale (Legge n. 23/2014), il Governo ha disciplinato una pacchetto di misure per la crescita e l'internazionalizzazione volto a rendere più attrattivo, dal punto di vista fiscale, il nostro Paese per le imprese italiane e straniere che scelgono di insediarvi e/o mantenervi stabili organizzazioni, e a favorire l'abbattimento delle barriere alla loro internazionalizzazione.
La norma introduce, in particolare, una nuova disciplina degli "Accordi fiscali preventivi", vigenti per un periodo di 4 anni,  tra le imprese con attività internazionale e l'Agenzia delle Entrate, al fine di promuovere la ricerca del consenso e della partecipazione nei rapporti fra impresa contribuente e fisco italiano. Si prevede, poi, la possibilità per le imprese italiane ed estere decise ad effettuare nuovi e rilevanti investimenti in Italia (minimo Euro 30.000.000) di presentare all'Agenzia delle Entrate, con lo strumento dell' "Interpello", un Piano di investimenti dettagliato (Business plan) al fine di ottenere - entro un massimo di 4 mesi (prorogabili a 7) - un quadro certo del proprio profilo fiscale.
Il Decreto crescita e internazionalizzazione introduce anche la cosiddetta "Branch exemption", ovvero un regime opzionale di esenzione dalle imposte degli utili e delle perdite realizzati nelle stabili organizzazioni all'estero da parte di imprese residenti in Italia. L'ultima misura qui riportata riguarda l'istituzione di un regime fiscale speciale a beneficio dei lavoratori qualificati che, dopo aver vissuto all'estero nei 5 anni precedenti, decidono di trasferirsi in Italia per almeno 2 anni: l'agevolazione consiste in una riduzione della base imponibile pari al 30% del reddito da lavoro dipendente prodotto presso una impresa residente in Italia.

Decreto crescita e internazionalizzazione è entrato in vigore il 7 Ottobre 2015. Tuttavia, la concreta operatività di alcune misure ivi contenute è condizionata all'emanazione di appositi Decreti attuativi da parte del Ministero dell'Economia.

Sommario

1. Riferimenti normativi

2. Obiettivi generali

3. Misure per la crescita e l'internazionalizzazione

3.1. Accordi fiscali preventivi
3.2. Interpello sui nuovi investimenti
3.3. Branch exemption3.4. Rientro in Italia di capitale umano qualificato

4. Riferimenti sul web


Patent Box: sgravi fiscali per valorizzazione di marchi e brevetti

Patent Box - Foto di Alberto Cardino al Museo CSAC di Parma
Foto di Alberto Cardino al Museo CSAC di Parma

Sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 244 del 20-10-2015 è stata comunicata la pubblicazione, sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, del Decreto MISE-MEF 30 Luglio 2015 di attuazione del regime opzionale di tassazione in presenza di redditi da utilizzo di opere d'ingegno, denominato "Patent Box" ed introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 (L. 190/2014, art. 1, commi 37-45).
Per beneficiare dello sgravio fiscale, occorre essere una impresa (anche residente all'estero, ma comunque presente in Italia) che, direttamente o in licenza da terzi, svolga attività di valorizzazione - ricerca, design, sviluppo, ideazione, test, studi, promozione - di beni immateriali quali software, brevetti, marchi (anche collettivi), disegni e modelli, informazioni aziendali tutelabili.

L'agevolazione consiste, nel caso di utilizzo diretto del bene immateriale, nella deduzione dal reddito di un importo calcolato a partire dal "contributo economico" (figurativo) derivante dalla valorizzazione dello stesso bene.
Alla "quota di reddito agevolabile", calcolata come frazione del suddetto contributo economico tendente a 1 all'aumentare del peso dei "costi qualificati" per la valorizzazione del bene immateriale - sostenuti, nell'anno in corso e nei 3 precedenti, direttamente o tramite enti di ricerca o start-up innovative, ecc. -, è applicata una percentuale del 30% (per il 2015), del 40% (2016) e del 50% (a regime dal 2017) che corrisponde, quindi, all'ammontare della deduzione a beneficio dell'impresa.

Nel caso di concessione in uso del bene immateriale, il reddito a cui applicare le suddette percentuali corrisponde ai relativi canoni al netto dei costi diretti ed indiretti.

Per i soli periodi 2015 e 2016, per fruire dello sgravio occorre inviare una comunicazione all'Agenzia delle Entrate secondo modalità ancora da definirsi da parte della medesima Agenzia. A partire dal 2017, tale comunicazione avverrà in sede di dichiarazione dei redditi

Sommario

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Beneficiari
4. Beni immateriali ammissibili
5. Attività oggetto di agevolazione
6. Determinazione del reddito derivante dal bene immateriale
7. Determinazione della "quota di reddito agevolabile"
8. Tipologia e misura della agevolazione
9. Durata
10. Presentazione delle domande
11. Riferimenti sul web

mercoledì 14 ottobre 2015

Progetti sperimentali: contributi 2015 per associazioni di promozione sociale

Progetti sperimentali 2015: foto di Alberto Cardino (Parma)
Foto di Alberto Cardino (Parma)

Il Ministero del Lavoro sostiene, attraverso il bando 2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 13/10/2015, la realizzazione di progetti sperimentali e di iniziative (rivolte soprattutto ad associati con età non superiore a 30 anni) di formazione e per la informatizzazione presentati da associazioni di promozione sociale iscritte nel Registro nazionale o regionale ex Legge n. 383/2000, in forma singola o in partenariato fra loro (da perfezionare in caso di ammissione della domanda), eventualmente in collaborazione con altri enti privati e/o con enti pubblici.
I progetti sperimentali devono riguardare almeno uno dei seguenti ambiti prioritari per l'anno 2015: inclusione disabili, cittadinanza attiva dei giovani, pari opportunità, solitudine degli anziani, integrazione immigrati di seconda generazione, impiego irregolare di stagionali, conciliazione vita - lavoro, dipendenza, recupero detenuti, corretti stili di vita, patrimonio culturale e ambientale, tutela dei beni di comunità, legalità. 
Sono ammissibili al sostegno ministeriale, in forma di contributo a fondo perduto pari all'80% dei costi totali (che non devono superare la soglia di Euro 150.000 per progetti di formazione / informatizzazione e di Euro 200.000 per progetti sperimentali), le spese di personale, di progettazione, di acquisto di attrezzature, materiali didattici e di consumo, di affidamento a terzi di attività specialistiche e, in quota parte, i costi generali.

Presentazione delle domande dal sito www.direttiva383.it entro le ore 12:00 del 10 Novembre 2015


Sommario Scheda Progetti Sperimentali 2015

1. Riferimenti normativi

2. Obiettivi

3. Risorse disponibili

4. Ambiti di intervento

5. Beneficiari

6. Collaborazioni

7. Durata dei progetti

8. Spese ammissibili

9. Tipologia e misura della agevolazione

10. Presentazione delle domande

11. Criteri di priorità

12. Erogazione

13. Riferimenti sul web

lunedì 5 ottobre 2015

Economia sociale: sostegno a imprese e cooperative

Economia sociale: nuovo regime di aiuto - Foto di Alberto Cardino (Lavarone)
Foto di Alberto Cardino (Lavarone)

Con Decreto 3/07/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 224 del 26/09/2015, il Ministero dello Sviluppo Economico arriva a disciplinare un nuovo regime di aiuto, appositamente dedicato alla nascita ed allo sviluppo di #imprese operanti negli ambiti della cosiddetta #economia #sociale.
I beneficiari delle agevolazioni, la cui operatività attende la pubblicazione di almeno tre provvedimenti attuativi, sono le #imprese #sociali (in forma di società), le #cooperative_sociali (e relativi consorzi) e le società cooperative con qualifica di #ONLUS. Il requisito che questi soggetti devono rispettare per accedere ai sostegni all'economia sociale consiste nell'aver già ottenuto, alla data di presentazione della domanda, una delibera di #finanziamento del proprio #programma di #investimenti da parte di una #Banca finanziatrice. 
Il suddetto programma deve essere di entità compresa fra Euro 200.000 e 10.000.000 e può comprendere l'acquisto di suolo aziendale (max 10%), #fabbricati (e/o #ristrutturazioni), #macchinari, #software, #brevetti, #licenze e #marchi, #formazione, #consulenze specialistiche, oneri di legge, #certificazioni. Le #agevolazioni per l'economia sociale consistono in un finanziamento a tasso #agevolato in regime #de_minimis, di durata non superiore a 15 anni, e in un eventuale #contributo aggiuntivo non rimborsabile a copertura parziale delle spese.

La partenza delle misure di aiuto all'economia sociale dipende dalla pubblicazione, che avverrà solo a seguito della relativa assegnazione di risorse da parte del CIPE, di due Decreti attuativi e di un provvedimento del MISE di apertura dei termini per la presentazione delle domande, le quali saranno valutate a sportello.

Sommario

1. Riferimenti normativi

2. Obiettivi

3. Beneficiari

4. Requisiti soggettivi

5. Oggetto di agevolazione

6. Spese ammissibili

7. Spese escluse

8. Tipologia e misura dell'agevolazione

9. Fonti di finanziamento

10. Disciplina attuativa del nuovo regime di aiuto

11. Requisiti delle Banche finanziatrici

12. Presentazione e valutazione delle domande

13. Erogazione

14. Riferimenti sul web 


sabato 26 settembre 2015

Brevetti+2: incentivi per valorizzazione

Brevetti +2 - Foto di Alberto Cardino: Albero della Vita Expo 2015Brevetti +2 - Foto di Alberto Cardino: Albero della Vita Expo 2015

Foto di Alberto Cardino: Albero della Vita Expo 2015

L'Avviso Brevetti +2 promuove la valorizzazione economica dei brevetti da parte delle PMI, attraverso la concessione di incentivi per l'acquisto di servizi specialistici. I beneficiari della misura Brevetti +2, gestita da Invitalia per conto dell'Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) del Ministero dello Sviluppo Economico, sono micro, piccole e medie imprese titolari o licenziatarie di un brevetto oppure di una domanda di brevetto nazionale, europeo o internazionale o di un accordo di acquisto o di licenza del medesimo, tutti rilasciati dopo il 1/01/2013 (1/01/2012 per gli spin-off universitari / accademici).
Sono ammissibili le spese per acquisto di servizi specialistici relativi a industrializzazione e ingegnerizzazione, organizzazione / sviluppo e trasferimento tecnologico (i soli spin-off universitari / accademici possono fruire anche di un contributo per l'acquisto del brevetto). Ai progetti ammessi alla misura Brevetti +2 è concesso un contributo a fondo perduto fino all'80% della spesa ammissibile (100% in caso di spin-off) e per un importo massimo di Euro 140.000.

Le domande sul bando Brevetti +2, che saranno valutate in ordine cronologico di presentazione telematica, possono essere presentate a partire dal 6/10/2015


Sommario Scheda Brevetti +2

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Risorse disponibili
4. Beneficiari
5. Spese ammissibili
6. Tipologia ed entità della agevolazione
7. Presentazione delle domande
8. Tempi e criteri di valutazione
9. Erogazione del contributo
10. Riferimenti sul web

lunedì 21 settembre 2015

Disagio giovanile e droghe: bando per progetti di prevenzione e contrasto


Bando disagio giovanile - Foto di Alberto Cardino (Sanremo)
Foto di Alberto Cardino (Sanremo)

I Dipartimenti della Gioventù e delle Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio hanno promosso la pubblicazione di un bando per la prevenzione ed il contrasto all'uso di sostanze psicotrope e stupefacenti da parte di giovani in condizioni di disagio, evitandone il reperimento sul web (soprattutto da parte dei minori), affrontando il problema della connessa incidentalità stradale e ricostruendo un contesto di inclusione sociale.
Il bando sostiene progetti contro il disagio giovanile presentati da organizzazioni del Terzo Settore - associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, organizzazioni di volontariato, fondazioni, altre associazioni -, in forma singola o in Associazione Temporanea di scopo (ATS), con una minima esperienza (3 - 5 anni) di attività negli ambiti di intervento individuati. E' previsto un contributo a fondo perduto, di importo compreso fra Euro 50.000 e 100.000, fino al 75% del costo complessivo necessario alla realizzazione del progetto contro il disagio giovanile (spese di personale, servizi e forniture, materiale informativo, eventi, automezzi, ecc., trasferimenti e soggiorni, spese generali). Il restante 25% del costo totale del progetto può essere coperto, oltre che da risorse finanziarie del proponente, anche da risorse umane e strumentali.
Il progetto contro il disagio giovanile deve essere avviato dopo la stipula di apposita Convenzione con il Dipartimento competente, che a sua volta fa seguito alla approvazione del medesimo progetto.

Scadenza presentazione domande: 16 Novembre 2015

Sommario Scheda Bando disagio giovanile / droghe

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Risorse disponibili
4. Ambiti di intervento
5. Destinatari diretti dei progetti
6. Soggetti proponenti
7. Spese ammissibili
8. Tipologia ed entità della agevolazione
9. Presentazione domande
10. Criteri di valutazione
11. Durata del progetto
12. Erogazione del contributo
13. Riferimenti sul web

venerdì 18 settembre 2015

RSI: premio RER per la Responsabilità Sociale d'Impresa

RSI: premio RER responsabilità sociale - Foto di Alberto Cardino: affresco basilica di S.Andrea, Mantova
Foto di Alberto Cardino: affresco basilica di S.Andrea, Mantova

La Regione Emilia-Romagna promuove la cultura della Responsabilità Sociale d'Impresa (RSI) attraverso la premiazione di buone pratiche replicabili, presentate da singole imprese, associazioni, consorzi e reti di imprese, Comuni e loro associazioni, aventi ad oggetto attività avviate da almeno 12 mesi in tema di trasparenza, benessere dei dipendenti, conciliazione, pari opportunità, green, consumatori, relazione con la comunità locale. Saranno premiate 4 imprese singole, 3 associazioni/consorzi/reti e 3 Comuni/Città metropolitane/Unioni di Comuni. La Regione si riserva di concedere ai premiati un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese sostenute dagli stessi per l'implementazione e diffusione del progetto di RSI: costi di promozione, certificazioni, materiale di comunicazione, consulenze. Il contributo può variare fra Euro 10.000 (per le imprese singole) ed Euro 15.000 (per associazioni/reti/consorzi o Comuni/Unioni). I progetti già in fase avanzata di realizzazione possono concorrere, senza diritto di contributo, ad una "menzione speciale".

Scadenza presentazione domande: 15 ottobre 2015

Sommario

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Risorse disponibili
4. Beneficiari
5. Oggetto di valutazione
6. Numero di premiati
7. Tipologia ed intensità dell'aiuto
8. Spese ammissibili al contributo
9. Progetti sezione speciale RSI
10. Presentazione delle domande
11. Criteri di valutazione
12. Tempi di valutazione
13. Erogazione del contributo
14. Riferimenti sul web

giovedì 10 settembre 2015

Volontariato: Bando 2015 per progetti sperimentali

Progetti sperimentali volontariato - Foto di Alberto Cardino
Foto di Alberto Cardino

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il bando 2015 per il sostegno alle organizzazioni di volontariato iscritte nei registri ex Legge n. 266/91 e costituite da almeno 2 anni. I progetti sperimentali oggetto di finanziamento - promossi singolarmente o (con punteggio più alto) in collaborazione con altri soggetti pubblici (scuole, università, ecc.) e/o privati (altre organizzazioni di volontariato, terzo settore, imprese, gruppi informali, ecc.) - devono rientrare in un massimo di tre dei seguenti ambiti prioritari: cultura del volontariato, cittadinanza attiva, non discriminazione, reinserimento soggetti svantaggiati, esclusione sociale, tutela del territorio, sostegno a distanza, volontariato d'impresa. 
Il contributo pubblico, di importo pari al 90% del costo complessivo, è destinato a finanziare spese - di ammontare non superiore ad Euro 30.000 - di personale interno e/o esterno, compresa la progettazione (max 20%), di acquisto/noleggio attrezzature e materiali didattici (max 25%) e costi generali (in quota parte). Il restante 10% dei costi è a carico dell'organizzazione di volontariato: contributi dei soci, donazioni, attività di volontari, cofinanziamento di terzi, ecc.

Scadenza per la presentazione domande: 21 Settembre 2015

Sommario

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Risorse finanziarie
4. Beneficiari
5. Interventi ammissibili
6. Spese ammissibili
7.Tipologia e misura dell'agevolazione
8. Presentazione delle domande
9. Criteri di priorità
10. Erogazione del contributo
11. Riferimenti sul web

mercoledì 2 settembre 2015

Processi di partecipazione: bando RER per soggetti pubblici e privati

Bando RER Processi di partecipazione - Foto di Alberto Cardino: Piazza Duomo a Parma in occasione di concerti Luglio 2015
Foto di Alberto Cardino: Piazza Duomo a Parma in occasione di concerti Luglio 2015

La Regione Emilia-Romagna promuove, attraverso la Legge Regionale n. 3/2010, la realizzazione di percorsi di partecipazione (discussioni organizzate di progetti, atti normativi, procedure amministrative) da parte di Enti Locali (Comuni, Province, Città metropolitane, Unioni di Comuni) e/o di altri soggetti pubblici e/o privati (accompagnati, questi ultimi, da un decisore amministrativo). Il contributo a fondo perduto, fino all'importo massimo di Euro 20.000 a progetto, è concesso a copertura di spese correnti (progettazione, formazione, servizi, comunicazione, ecc.) funzionali al completamento dei processi di partecipazione.
I temi prioritari di discussione sono le politiche di welfare, la tutela ambientale e l'elaborazione di regolamenti comunali per la disciplina dei processi di partecipazione. Punteggi più alti sono attribuiti alle Unioni di Comuni, ai Comuni derivanti da fusione e a quelli fino a 5.000 abitanti, ai progetti originati da petizioni o dall'evidente interesse della comunità, e a quelli che comportano un accordo territoriale fra diversi soggetti.

Scadenza per la presentazione domande: 30 Settembre 2015

Sommario

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Durata dei processi di partecipazione
4. Temi prioritari dei processi di partecipazione
5. Risorse disponibili
6. Beneficiari
7. Spese ammissibili
8. Tipologia e misura della agevolazione
9. Presentazione delle domande
10. Criteri di valutazione delle domande
11. Tempi di approvazione ed avvio dei progetti
12. Erogazione dei contributi
13. Riferimenti sul web

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