mercoledì 26 giugno 2013

Decreto del Fare: spese ammissibili alla nuova Sabatini


Propongo alcuni stralci del dossier sul
Decreto del
Fare pubblicato il 26 
Giugno 2013 dal 
Sole 24 
Ore.

Tra le altre informazioni riportate, segnalo la disamina delle spese che saranno probabilmente considerate ammissibili dalla nuova 
Sabatini.











lunedì 24 giugno 2013

Bonus macchinari (nuova Sabatini) previsto dal Decreto del Fare: tasso d'interesse dimezzato e garanzia fino all'80%

A seguito della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del "Decreto del Fare", si chiariscono in parte alcune caratteristiche del nuovo bonus macchinari o "nuova Sabatini" (per altri aspetti rimangono invece dei dubbi!):
  • Il contributo sugli interessi sarà pari, si calcola, al 2,7% (con dimezzamento del tasso di riferimento); la restituzione del prestito agevolato dovrà avvenire in 5 anni con rate semestrali
  • Il prestito potrà essere assistito dalla garanzia del Fondo PMI fino all'80%
  • Il plafond della Cassa Depositi e Prestiti sarà pronto solo a partire dal 2014
  • Nel 2014 si prevede di utilizzare 1 miliardo di euro per l'erogazione dei prestiti, nel 2015 750 milioni e nel 2016 750 milioni (la provvista potrà essere aumentata di ulteriori 5 miliardi)
Di seguito vi propongo stralci da un articolo del Sole 24 Ore del 23 Giugno 2013.







sabato 22 giugno 2013

Glossario: Legge Sabatini

Il Decreto del Fare appena pubblicato sulla GU prevede l'erogazione di prestiti agevolati alle imprese per l'acquisto di nuovi macchinari. In pratica, una riedizione della Legge Sabatini.
Ma cosa prevede la Legge Sabatini?
Un utile approfondimento è disponibile sul Sole 24 Ore di venerdì 21 Giugno 2013, in alcuni articoli di cui riporto degli stralci.


Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Fare

Per gli amici è il Decreto del Fare, ma formalmente è il DECRETO-LEGGE 21 giugno 2013, n. 69, pubblicato sulla GU n. 144 del 21-06-2013 (serie ordinaria n. 50):
http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2013-06-21&atto.codiceRedazionale=13G00116&elenco30giorni=true
Inoltre pubblico lo stralcio di un articolo del Sole 24 Ore del 20 Giugno 2013 sul Fondo di garanzia per le imprese, rafforzato dal medesimo Decreto del Fare.

La Rete di imprese è agevolata dal fisco solo se rimane un ... contratto!

Pubblico lo stralcio di un articolo del Sole 24 Ore del 20 Giugno 2013 che rende noto un chiarimento della Agenzia delle Entrate circa la cosiddetta Rete-Contratto.

martedì 18 giugno 2013

Il tuo comportamento di fronte al rischio. Prima di fare nuovi investimenti o metterti in proprio ... conosci te stesso!

Fino a quale soglia monetaria siamo disposti ad arrivare per realizzare i nostri investimenti? 

L'avversione al rischio è dovuta solo alla crisi o riguarda strettamente il comportamento dell'imprenditore o aspirante imprenditore a prescindere dal contesto socio-economico?

Se si riuscisse a misurare la attitudine del timoniere ad accettare il rischio e l' incertezza connaturati alla nostra epoca, si potrebbero proporre investimenti e progetti mirati rispetto alla reale capacità dell'imprenditore di assorbire i fattori esterni e le minacce del sistema.
Il rischio è connaturato anche alla presentazione di domande di contributo o finanziamento. In particolar modo se si tratta di bandi a graduatoria con un ammontare predefinito di risorse disponibili: in tal caso, al rischio di non risultare ammissibili si aggiunge quello di risultare ammissibili ma, quale beffa!, non poter percepire il contributo perché scorrendo la graduatoria le risorse sono già state esaurite prima di arrivare alla nostra posizione. Lo scenario, poi, di una posizione remota in graduatoria - tale da indurci a mettere l'anima in pace - è ben diverso dal risultare il primo degli ammissibili non finanziati. In questo secondo caso, infatti, l'altra faccia della speranza di assistere ad un ritiro dell'ultimo dei finanziati è l'ansia, o meglio il rischio, che questa eventualità non si realizzi.

Il punto è: quanto siamo disposti a sopportare il rischio di fallimento di una data iniziativa o anche, partendo svantaggiati, il rischio buono che il progetto - o la richiesta di finanziamento - vada in porto? 
Entro, qui, prepotentemente - e temo senza le necessarie competenze! - nel campo di lavoro di mia moglie psicologa. Chiedo venia a lei e a chi mi legge.
Ciascuno di noi vive il rischio - di impresa, di progetto, di richiesta finanziamento, di internazionalizzazione, ecc. - in maniera diversa e peculiare.
Può capitare, ad esempio, che l'alta avversione al rischio di un imprenditore o di un aspirante imprenditore sconsigli di presentare una domanda di contributo anche se - sulla carta - le probabilità di successo parrebbero buone. Le energie forzatamente indirizzate all'ipotetico bando pubblico potrebbero essere meglio spese in azioni soggettivamente - ma anche oggettivamente - meno rischiose o lunghe, come la richiesta di prestiti bancari. 
Meglio un uovo oggi che una gallina domani. Per alcuni. 
Per altri l'adeguamento alle condizioni imposte dalle banche non vale l'opportunità - seppur gravata da rischio - di far valere la bontà del proprio progetto di impresa o di investimento candidato a contributi a fondo perduto. 
Altri ancora, assai propensi al gioco fino a toccare l'irrazionalità, sono disposti a puntare tutto il proprio patrimonio su una combinazione improbabile di figure sulla slot machine o, magari, la reputazione ed il capitale monetario della propria azienda in investimenti ad alto grado di incertezza.

In altre parole, le scelte importanti non hanno origine unicamente da fattori oggettivi e motivazioni razionali, ma pure dal sistema di preferenze del decisore che, riguardando anche variabili non strettamente monetarie, può dare luogo ad esiti apparentemente irrazionali. 
A meno che non si tenga conto, dal principio, del grado di avversione al rischio del potenziale investitore o start-upper o richiedente contributi pubblici.

Come si può fare a misurare la propensione al rischio di un decisore?

Possono essere usate diverse modalità, più o meno efficaci a seconda del soggetto o del contesto, teorie a cavallo fra le discipline economiche e la psicologia, tecniche dirette o indirette - risalendo, in quest'ultimo caso, alla propensione al rischio di un individuo dopo avergli posto quesiti estranei allo specifico contesto in cui deve prendere la decisione.
Direi, tuttavia, che non conta tanto lo strumento di misurazione quanto arrivare a porsi il problema. La consapevolezza del proprio grado di paura dell'incertezza economica e finanziaria, lungi dall'essere una ammissione di debolezza, rappresenta al contrario un modo assai efficace di valorizzare la propria umanità che, a volte, può manifestarsi come genialità.


Anni fa, poco prima della grande crisi, ad un consulente di banca un po' yuppie che mi consigliava di diversificare il mio portafoglio di titoli con una quota di emergenti ad alto rischio, perché tanto il rischio sarebbe stato ampiamente compensato, io risposi che il mio profilo di investitore era "materasso oriented", ovvero ero più propenso a nascondere i risparmi in casa, o ad investirli in BOT, piuttosto che affidarli ai demoni della new economy. Col senno di poi, credo di aver fatto la giusta scelta: non tanto e non solo per le variabili esterne - pur dimostratesi inquietanti - bensì perché ho assecondato - hic et nunc - la mia avversione al rischio.

Se proprio sei alla ricerca di un modo preciso per misurare la tua propensione al rischio, posso sfoderare la mia tesi di laurea, discussa nel lontano 2002 - non a caso, eravamo ai tempi dello scoppio della bolla speculativa a cavallo del secondo e terzo millennio, dopo anni di euforia clintoniana da new economy. Il tema era proprio la misurazione dell'avversione al rischio, affrontata con l'ausilio della matematica finanziaria.
In soldoni, alla fine proponevo un marchingegno in excel che, in base alle risposte date da un individuo ad un questionario, ne misurava il grado di propensione al rischio.

Modestamente, una genialata incompresa! Ma non recriminiamo ...In estrema sintesi, è possibile trarre utili indicazioni sulla avversione al rischio di ciascuno di noi immaginando di poter scambiare una lotteria che preveda solo due vincite - ad esempio 0 e 100 - con un importo certo. 

Per quale valore monetario sicuro siamo disposti a rinunciare al brivido della lotteria? 

Tendenzialmente, chi indicasse un importo basso - ad esempio 10 "sporchi e subito" - farebbe pensare ad una bassa propensione al rischio. Viceversa, indicando 90 il nostro decisore dimostrerebbe un particolare amore per il gioco, almeno nei casi in cui il premio non supera il valore massimo di 100. 
Il cosiddetto Certo Equivalente può peraltro variare in corrispondenza di diverse poste della lotteria. Insomma, la propensione al rischio può essere indagata attraverso un questionario che identifichi il Certo Equivalente soggettivo con riferimento a diverse lotterie.

Geniale, vero? Forse detta così non  pare una scoperta sensazionale, ma secondo me almeno sposta l'attenzione dal progetto rischioso all'individuo o agli individui che devono prendere la decisione di investimento.
Una maggiore consapevolezza di quanto si è disposti a rischiare aiuta l'imprenditore od aspirante imprenditore a puntare al massimo risultato per lui sostenibile e ad accettare di buon grado eventuali perdite o temporanei stop.

Nel terzo millennio il consulente - di banca, aziendale, finanziario, per l'internazionalizzazione, per il cambiamento in azienda - deve essere anche un po' ... psicologo.



lunedì 17 giugno 2013

Il Decreto Fare per le imprese: nuova Sabatini, fondo di garanzia, contratti di sviluppo

NEW !!

Il sito del Governo ha pubblicato un dossier di approfondimento sul Decreto Fare all'indirizzo:

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/decreto_fare/

Propongo alcuni stralci di articoli del Sole 24 Ore del 16 Giugno 2013, che analizzano il Decreto Fare approvato il giorno precedente dal Consiglio dei Ministri ed in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Leggi una sintesi del Decreto Fare sul sito del Governo. A breve la pubblicazione in GU

Sintesi del Decreto Fare sul sito del Governo:

http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=71680

Trattandosi di un decreto-legge, entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Non appena questa avverrà, ne darò immediatamente notizia.

Lo specchietto riportato sotto è tratto dal Sole 24 Ore di Domenica 16 Giugno 2013



domenica 16 giugno 2013

Finanziamento agevolato per nuovi macchinari: le novità del Decreto del fare (ante Cdm)








Sono in ritardo con la lettura dei quotidiani...ora pubblico stralci di due articoli del Sole 24 Ore di Sabato 15 Giugno 2013. Trattano del "decreto del fare" e delle buone intenzioni dei maggiori Paesi europei per combattere la disoccupazione giovanile espresse durante il summit romano Job for Youth (si congettura di "mini bond" e prestiti della BCE per le PMI: non proprio una rivoluzione, direi!).

Mi gusto la suspence: sul comodino ho il Sole di domenica 16 Giugno 2013 (come fosse il numero successivo della Settimana Enigmistica, con le soluzioni dei rebus della settimana precedente).

La bozza del "decreto del fare" che sabato era in mano al giornalista sarà stata confermata dal Consiglio dei Ministri (Cdm) tenutosi lo stesso giorno?

Lo scopriro' dopo il....sonnellino della domenica pomeriggio!

Il sonnellino è durato troppo....mi ritrovo al lunedì mattina (17 Maggio) con un cumulo non indifferente di quotidiani: cercherò di smaltirlo al più presto e di scrivere poi aggiornamenti in particolare sul:

Decreto del fare

(non percepite una eco berlusconiana in questo titolo? "L'imprenditore che guida il governo del fare..." e via sproloquiando? Ma no, non devo sempre essere così malizioso!)

venerdì 14 giugno 2013

Rifinanziamento Autoimpiego


Alberto Cardino (@Agevo_facile) ha twittato alle 11:01 PM on ven, giu 14, 2013: @EnricoLetta #Presidente,per favore domani al #Cdm nel #decreto_del_fare aggiunga il #rifinanziamento dell'#autoimpiego #Invitalia.Grazie (https://twitter.com/Agevo_facile/status/345647092502503424) Scarica l'app ufficiale di Twitter da https://twitter.com/download

giovedì 13 giugno 2013

La teoria del suocero allegro ovvero ... dell'imprenditore determinato


Quando mio suocero deve affrontare una impresa apparentemente difficile, è solito chiedere retoricamente: "che ci vuole?".
Doveva trasformare una ex macelleria equina in un confortevole ufficio. Per me questo progetto edilizio era fonte di preoccupazione, risolvibile solo affidando un incarico a persone del mestiere. A pagamento. Rischiando così di pervenire ad risultato diverso da quello immaginato. 
"Non se ne parla, lo faccio io, che ci vuole?". Una tale sicurezza può inizialmente essere confusa con una propensione a minimizzare i problemi. Ma credendoci - e lavorando sodo - il suocero ha fatto un ottimo lavoro. Se gli ricordi che, tuttavia, l'impresa giunta a buon fine non è stata poi così semplice, lui candidamente ti dice: "l'importante è realizzare quello che si è progettato, portarlo a termine".
Ora qui affermo: ha ragione mio suocero! Non a caso ho utilizzato il termine "impresa". Perché mio suocero ragiona come dovrebbe fare un vero imprenditore. Non si tratta di minimizzare gli ostacoli o di essere imprudente, ma di conservare la fiducia nelle proprie capacità e la curiosità per i mari inesplorati e le vette impervie al fine di raggiungere la destinazione a cui si è rivolto lo sguardo. 
Che ci vuole? Umiltà, desiderio di imparare, passione e fiducia nelle capacità del corpo e della mente, ottimismo supportato da idee solide e piani sostenibili. 

Chapeau caro suocero, La prendo in giro ma ammiro la Sua stoffa di imprenditore che prescinde dal Suo vero mestiere. (E sono pure ruffiano, ndr)

La "teoria del suocero allegro" non prevede che tutti si buttino in iniziative rischiose. Anzi, può rientrare nella teoria anche un individuo particolarmente avverso al rischio: quando questi decide di mettersi in moto - avviare un'impresa, realizzare nuovi investimenti per la propria azienda, innovare il prodotto, accedere ai mercati esteri - vuol dire che ha scelto a ragion veduta e con la salda intenzione di portare a termine il suo progetto.
Arriva il momento in cui ogni imprenditore, che sia o meno propenso al rischio, deve saltare il fosso e dimostrare di avere lo spirito del combattente nell'agone della libera concorrenza. Proprio come il bruco che, diventato farfalla, è chiamato ad uno scatto di ali per vivere in armonia con i suoi simili ed il suo habitat.
L'insuccesso è possibile, ma va compensato dalla fiducia dell'imprenditore-suocero nel raggiungimento di traguardi sempre nuovi. 

Il suocero allegro è come Ulisse, che è sempre curioso e, pure nella sventura, non si arrende mai. E' un po' Napoleone, perché per invadere il mercato, così come il Corso invase mezza Europa, ci vuole determinazione ed un pizzico di sana arroganza (prestando tuttavia attenzione a non finire nella steppa russa!). Il suocero-imprenditore è anche un po' Candido, fiducioso nel futuro ma senza prendersi troppo sul serio. 
In fondo è un sognatore, ma senza il distacco del mero idealista: si misura con le sfide, tocca con mano il martello, la chiave inglese ed il cacciavite ed in piccolo riesce anche ad apportare cambiamenti al contesto in cui opera. Un misto tra Gandhi, Yunus il banchiere dei poveri, Obama ed il creatore di una famosissima crema spalmabile al cioccolato e nocciole che con semplici ingredienti continua a rendere felice mia moglie (guarda caso, la figlia di mio suocero).

Cari imprenditori e aspiranti imprenditori, la chiave del vostro successo è quindi la teoria del ... suocero allegro. 

martedì 11 giugno 2013

Nuovi contributi del Governo per avviare un'impresa nel Sud Italia



Il Ministero dello Sviluppo economico ha istituito, con decreto del 6 marzo 2013, un nuovo regime di aiuto finalizzato alla promozione della nascita di nuove imprese nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, in attuazione di una specifica azione prevista nel PON “Ricerca e competitività” FESR 2007-2013.

Il decreto è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. E’ prevista a breve l’emanazione di una circolare che, oltre a indicare specifiche condizioni di ammissibilità alle agevolazioni e ulteriori elementi sui criteri e sull’iter di valutazione delle domande, stabilirà i termini per la presentazione, a partire dal prossimo mese di settembre, delle istanze da parte delle imprese.


venerdì 7 giugno 2013

Staffette, giovani e professoroni: elogio della rivoluzione generazionale

ELOGIO DELLA RIVOLUZIONE GENERAZIONALE
Domenica scorsa ho letto su Repubblica un articolo di fondo di Tito Boeri che criticava la "staffetta" nelle aziende tra anziani e giovani, ventilata da più parti come misura da promuovere per combattere la disoccupazione giovanile.
L'economista spiegava che un anziano ancora in attività, lungi dall'essere un peso, costituisce invece un fattore di risparmio per lo Stato e per i contribuenti, senza contare che la sua esperienza e conoscenza può essere utilmente trasmessa sul posto di lavoro ai colleghi più giovani.
L'articolo assumeva talvolta toni ironici e sarcastici nei confronti degli attuali responsabili dei dicasteri di riferimento (Economia e Lavoro), entrambi non sospettabili di scarsa conoscenza delle discipline economiche.
Non contesto le tesi dell'economista, tuttavia non nascondo che i contenuti ed il tono dell'articolo mi hanno irritato. Come se, adesso, un opinion maker liberal riformista anti-establishment tendenza democrat pro-merito e pro-concorrenza fosse portato a smontare il giovanilismo imperante e la moda della rottamazione dei dinosauri.
Non parlo, appunto, di un economista iper-liberista e favorevole a qualsivoglia taglio alla spesa pubblica, ma di studiosi in genere attenti a non avallare la "macelleria sociale".
Forse è proprio questo che mi ha irritato. Se gli autori fossero stati Giavazzi ed Alesina, me ne sarei sicuramente fatto una ragione.
I cosiddetti "giovani" (io raggrupperei nella definizione diverse generazioni, fino indicativamente ai 40 anni ma non oltre) in Italia sono costretti ad accettare condizioni di vita e di lavoro così vuote di futuro che i loro padri e le loro madri non le avrebbero mai accettate. Ai loro tempi il posto di lavoro a tempo indeterminato era la norma, lo standard, senza contare le innumerevoli deviazioni verso forme di assistenzialismo e clientelismo che ancora paghiamo (concorsi truccati, assunzioni guidate e raccomandate, baby pensioni, etc.).
Non esistono analogie con la situazione attuale, beffardamente causata da chi, spesso, ancora occupa le stesse posizioni privilegiate acquisite allora.
Data questa sconsolante realtà, forse che non c'è bisogno di una staffetta? Certo che ce n'è bisogno! Ma stiamo scherzando? Le supposte ragioni della teoria economica (il risparmio marginale per la collettività determinato dalla permanenza in azienda di un anziano) vengono propugnate da economisti di destra o di sinistra, liberisti o riformisti, keynesiani o samuelsoniani, krugmaniani o della scuola di Chicago, che non hanno mai azzeccato una - dico una - previsione in tutto il periodo precedente alla attuale lunghissima crisi strutturale mondiale e neanche nel mezzo. Da chi, di destra o di sinistra, in Italia continua da decenni (compresi gli anni di crisi) a percepire lo stipendio fisso di docente universitario cascasse il mondo, a prescindere da qualsiasi genialità o semplicemente conoscenza e abilità nel fare il proprio mestiere. Magari lo stesso studioso e opinion maker tuona contro le baronie universitarie, ma lo fa dall'interno. Esiste un abisso fra chi è dentro il sistema - tipicamente i "non giovani" - e chi ne è escluso - soprattutto i giovani. Temo che chi è dentro non capisca realmente la condizione di chi è fuori, anche se guarda a sinistra, strizza l'occhio alla meritocrazia - a parole, e solo per gli altri -, riempie la pagina con riferimenti all'economia sociale ed alle buone relazioni sindacali.
Temo che non la comprenda neanche chi ha figli "giovani": forse per i propri ragazzi è ancora possibile qualche scorciatoia.
Nel nostro Paese c'è un problema generazionale grosso come una casa. Ci vuole una rottura. Ben venga la staffetta: per rassicurare gli economisti, a cui in fondo conviene che permanga  l'attuale stallo per poterlo combattere a parole, potrei facilmente sostenere che l'innesto delle nuove generazioni - choccante all'inizio - non potrà che determinare un aumento strutturale di produttività nel giro di qualche anno.
Forse potrei, tuttavia, accettare le loro filippiche e speculazioni se fossero così gentili da azzeccare non dico tutte, ma almeno una delle loro previsioni sull'uscita dalla crisi nazionale, continentale o mondiale (a scelta).

FinancER, un martketplace per le start-up in cerca di capitali


In occasione della fiera Research to Business (R2B) di Bologna è stata annunciata l'attivazione, a partire da Settembre 2013, di una nuova piattaforma dedicata al finanziamento delle start-up.

Approfondisci la notizia sul sito della Regione Emilia-Romagna

mercoledì 5 giugno 2013

Prorogati dal Governo l'ECO-BONUS ed il bonus RISTRUTTURAZIONI esteso all'arredo


Il decreto-legge n. 63 del 4 Giugno 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 130 del 5/06/2013, dispone proroghe e parziali modifiche all'attuale sistema di agevolazioni fiscali per l'efficienza energetica (ECO-BONUS) e le ristrutturazioni. 
Il regime di detrazioni fiscali passerà, per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, dal 55% (detrazione in scadenza il 30 giugno prossimo) al 65%, concentrando la misura sugli interventi strutturali sull'involucro edilizio maggiormente idonei a ridurre stabilmente il fabbisogno di energia (termopavimenti, infissi, etc.). Questa è l'ULTIMA PROROGA dell'eco-bonus prevista dal Governo.
Per le spese sostenute a partire dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 o fino al 30 giugno 2014 (per le ristrutturazioni importanti dell’intero edificio - condominio), spetterà quindi la detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente, ripartita in 10 quote annuali di pari importo. Il tetto dell'agevolazione è variabile tra 30.000 e 100.000 euro.

Il decreto-legge battezza, inoltre, i nuovi "edifici a energia quasi zero": attraverso coibentazioni, installazione di impianti fotovoltaici su terrazze condominiali ed altri interventi energetici, al 31/12/2020 tutte le nuove costruzioni dovranno funzionare come altrettante oasi ecologiche. 
Viene, infine, previsto un nuovo sistema di certificazione della prestazione energetica degli edifici:  l'attestato, obbligatorio in caso di costruzione, vendita o locazione di un edificio o di un'unità immobiliare nonché per gli edifici occupati dalla Pubblica Amministrazione, dovrà essere rilasciato da un soggetto terzo (geometra o architetto).

Una ulteriore proroga fino al 31/12/2013 stabilita dal Governo riguarda le detrazioni IRPEF al 50% per spese di ristrutturazioni edilizie fino ad un ammontare complessivo non superiore a 96.000 euro in 10 anni. Tale proroga è stata estesa anche all'acquisto di mobili finalizzati all'arredo dell’edificio oggetto di ristrutturazione (mobili ad incasso in muratura, armadi a muro, lavandini in muratura, incassi per frigo e forni, arredi bagno), per un massimo di 10 mila euro (in pratica si concede un bonus di 5.000 euro).
Le detrazioni riguarderanno anche gli interventi di ristrutturazione relativi all'adozione di misure antisismiche, nonché all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica delle parti strutturali degli edifici. Anche in questo caso, dovrebbe trattarsi dell'ULTIMA PROROGA prevista dal Governo.

Specchietto riassuntivo tratto dal Sole 24 Ore di Mercoledì 5 Giugno 2013

Scarica il Decreto-legge n. 63/2013 in versione integrale sul sito della Gazzetta Ufficiale

Guarda il filmato di presentazione di AGEVO FACILE: una esperienza unica!



Ora accomodati in poltrona con il tablet o lo smartphone o, se prediligi il buon vecchio e pesante PC portatile, cerca di sistemarti nella posizione più confortevole possibile.

Goditi il filmato che illustra con immagini accattivanti tutti i servizi che AGEVO FACILE propone agli imprenditori ed agli aspiranti imprenditori.

Buona visione!

P.S.
A seguito di considerazioni familiari circa la cupezza del sottofondo precedente (peraltro bellissimo), mi piego all'ottimismo e vi propongo il video di presentazione di Agevo Facile sulle briose note verdiane della Traviata (sorvolando sul finale non proprio lieto dell'opera!). Vi consiglio di godervi la musica dal vivo e le stupende voci di Maria Callas e Mario del Monaco, con tanto di applausi finali dalla platea e dai palchi.

Temporary business a Parma: ufficio a noleggio e coworking in edificio recuperato




(articolo tratto dalla Gazzetta di Parma del 5 Giugno 2013)


Vi propongo la notizia dell'inaugurazione di una nuova struttura con 60 uffici pre-arredati offerti a noleggio per il tempo necessario a giovani neoimprenditori, professionisti, free lance.

Il sito ufficiale del Business Center è:

www.bcparma.it

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