Il Consiglio dei Ministri del 10 Luglio 2014 ha approvato un disegno di legge delega al Governo per la riforma del Terzo settore, della "impresa sociale" e del Servizio civile universale. Il DDL dispone che, entro 12 mesi dall'approvazione della legge delega da parte del Parlamento, il Governo approvi uno o più decreti legislativi che diano applicazione alle disposizioni generali indicate di seguito.
Il provvedimento fa seguito alla consultazione pubblica promossa dal Governo per raccogliere idee ed esigenze dei cittadini in riferimento alla suddetta riforma. Le principali innovazioni proposte riguardano la disciplina degli enti privati senza scopo di lucro, del volontariato e della promozione sociale, della impresa sociale e del servizio civile universale, con la previsione di nuove misure agevolative per il terzo settore.
Sommario
1. Nuova disciplina degli enti privati senza scopo di lucro
2. Interventi in materia di volontariato e promozione sociale
3. Un quadro normativo certo per la "impresa sociale"
4. Il nuovo Servizio civile universale
5. Incentivi economici ad operare nel Terzo settore
6. Collegamenti
1. Nuova disciplina degli enti privati senza scopo di lucro
I decreti legislativi interverranno nella disciplina degli enti senza scopo di lucro che operano nella promozione di attività di interesse generale, di solidarietà sociale, di produzione o scambio di beni o servizi di utilità sociale, prevedendo nuove disposizioni in tema di:
--- Diritto di associazione,
--- Semplificazioni per il riconoscimento della personalità giuridica,
--- Organizzazione e amministrazione degli enti,
--- Divieto di distribuzione degli utili,
--- Contabilità separata,
--- Istituzione del Registro unico del Terzo settore.
2. Interventi in materia di volontariato e promozione sociale
La nuova normativa sarà diretta, in tema di volontariato e promozione sociale, ai seguenti obiettivi:
--- Armonizzazione delle diverse discipline vigenti in materia,
--- Promozione della cultura del volontariato fra i giovani e delle reti associative,
--- Revisione e promozione del sistema dei Centri di servizio per il volontariato.
3. Un quadro normativo certo per la "impresa sociale"
Il DDL delega interviene su una forma di attività economica di cui il Governo auspica lo sviluppo, ovvero la "impresa sociale", da qualificare come:
impresa privata a finalità d’interesse generale avente come proprio obiettivo primario il raggiungimento di impatti sociali positivi misurabili, realizzati mediante la produzione o lo scambio di beni o servizi di utilità sociale, anche attraverso l’adozione di modelli di gestione responsabili e idonei ad assicurare il più ampio coinvolgimento dei dipendenti e degli utenti.
In particolare, i decreti delegati dovranno prevedere:
--- Revisione dell’attuale disciplina dell’attribuzione facoltativa della qualifica di impresa sociale;
--- Ampliamento dei settori di attività denominati "di utilità sociale";
--- Forme di remunerazione del capitale sociale e di ripartizione di utili nel rispetto di condizioni e limiti prefissati;
--- Ridefinizione delle categorie di "lavoratori svantaggiati" tenendo conto delle nuove forme di esclusione sociale;
--- Modalità di estensione della qualifica di impresa sociale alle cooperative sociali e ai loro consorzi;
--- Possibilità per le imprese private con finalità lucrative e per le amministrazioni pubbliche di assumere cariche sociali negli organi di amministrazione delle imprese sociali, salvo il divieto di assumerne la direzione e il controllo.
4. Il nuovo Servizio civile universale
Il DDL delega include interventi di riforma del Servizio civile, prevedendo in particolare:
--- Una programmazione triennale dei contingenti di giovani fra 18 e 28 anni - anche stranieri regolarmente soggiornanti;
--- La definizione dello status giuridico dei giovani ammessi al servizio civile universale e di uno specifico "rapporto di servizio civile" non assimilabile al rapporto di lavoro;
--- Modalità di accreditamento degli Enti di Servizio civile universale;
--- La possibilità di prestare in parte il Servizio in altro Paese UE o - per attività di cooperazione - fuori UE;
--- Il riconoscimento delle competenze acquisite nel periodo di Servizio civile a vantaggio dei successivi percorsi di istruzione e di lavoro del giovane.
5. Incentivi economici ad operare nel Terzo settore
I decreti legislativi dovranno, infine, facilitare lo sviluppo del "privato sociale" con misure di agevolazione a favore di tutti gli operatori coinvolti. Il DDL delega cita, in particolare:
--- Forme di tassazione agevolata;
--- Semplificazione del regime di deducibilità e detraibilità dal reddito delle persone fisiche e giuridiche delle erogazioni liberali in favore degli enti del Terzo settore;
--- La possibilità, per le imprese sociali, di accedere a forme di raccolta di capitali di rischio tramite portali on line, in analogia a quanto previsto per le start-up innovative;
--- Misure fiscali agevolative, volte a favorire gli investimenti di capitale;
--- La istituzione di un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali;
--- Assegnazione ad enti del Terzo settore degli immobili pubblici inutilizzati e dei beni immobili e mobili confiscati alla criminalità organizzata.
6. Collegamenti
Notizia sul sito del Ministero del Lavoro:
Dossier sul sito del Governo:
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