giovedì 19 giugno 2014

Decreto competitività per le imprese: confermati credito di imposta per investimenti, incentivi alla capitalizzazione e quotazione, più accesso al credito per le PMI, freno alla bolla del fotovoltaico, sconti su bollette

Logo pacchetto competitività del Governo Renzi


In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Competitività, approvato dal Consiglio dei Ministri del 13 Giugno 2014, il Ministero dello Sviluppo Economico ha reso scaricabile sul proprio sito Internet una presentazione delle misure stabilite a favore delle imprese.
Il provvedimento varato dal Governo ammonta a non meno di 3 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie: un miliardo e mezzo - disposti tra decreto legge e successivi decreti attuativi - di tagli alle bollette e un altro miliardo e mezzo di incentivi fiscali agli investimenti produttivi e alla capitalizzazione d’azienda.


Risparmi per imprese e famiglie

Le misure riguardanti la bolletta della luce inserite nel decreto porteranno ad una riduzione media della spesa per l’energia elettrica di un miliardo e mezzo di euro a regime. Lo sconto riguarderà prevalentemente le piccole e medie imprese (70% dei risparmi complessivi a favore di circa 700 mila soggetti) ma avrà effetti positivi anche per le famiglie (30%).
Il Governo intende raggiungere l’obiettivo, a regime nel 2015, di ridurre la spesa elettrica delle piccole e medie imprese del 10%. Questi risultati si aggiungeranno alle significative riduzioni del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, già raggiunte dalla maggiore concorrenza nei mercati elettrico e gas e dallo sviluppo di fonti rinnovabili. Le misure sono mirate a ridurre gli oneri per i soggetti collegati in Media Tensione (ca. 110.000) e per quelli collegati in Bassa Tensione con potenza impegnata > 16,5 kW (ca. 600.000). Sono poi previste semplificazioni amministrative per i piccoli produttori di rinnovabili (fotovoltaico, efficienza energetica, biometano): introduzione di un modello unico per le comunicazioni, riduzione dei documenti da presentare, liberalizzazione degli impianti sui tetti di edifici non vincolati.

Equità in bolletta

Il provvedimento ha come obiettivo una maggiore equità nella bolletta: vengono eliminati privilegi particolari che si erano accumulati nel tempo e che pesavano sulla collettività, redistribuiti i costi sulla base dei consumi effettivi e resi più severi i controlli sugli incentivi erogati agli operatori. Il Governo vuole, in particolare, eliminare le rendite tagliando i sussidi alle fonti fossili e rimodulando gli incentivi alle fonti rinnovabili, eliminare i sussidi incrociati ingiustificati, far funzionare la concorrenza.

Revisione dei maxi incentivi al fotovoltaico

Il decreto non penalizza il fotovoltaico ma attenua i colossali incentivi (oltre 6 miliardi di euro l’anno per un ventennio) erogati a favore dei grandi operatori con la stessa logica che ha portato a far pagare di più chi ha ricevuto di più, ad esempio negli investimenti finanziari speculativi (la recente maggiorazione della ritenuta sulle plusvalenze realizzate in Borsa). Gli interventi toccano soltanto gli 8.600 soggetti (su un totale di 200.000 operatori) che percepiscono il 60% degli incentivi e che potranno optare per una erogazione in 24 anni anziché 20 (con contestuale sostegno creditizio) oppure per una equivalente autoriduzione degli incentivi erogati su 20 anni.

PMI più forti

Il pacchetto di misure a sostegno del rafforzamento della competitività per le imprese consente un rilancio straordinario degli investimenti produttivi attraverso un credito d’imposta del 15% e il potenziamento degli incentivi fiscali per chi aumenta il capitale della propria società. Più facile anche l’emissione di obbligazioni societarie.
Più nel dettaglio:
1) potranno godere del credito di imposta tutte le imprese che effettuino investimenti di almeno 10.000 € in macchinari e beni strumentali. Il credito di imposta è pari al 15% dell’investimento incrementale effettuato nei prossimi 12 mesi rispetto alla media dei 5 anni precedenti e sarà fruibile in compensazione dei tributi a partire dal 2016;
2) potenziamento ACE (Aiuto alla Crescita Economica: deduce da imponibile IRES un rendimento figurativo sugli apporti di capitale): per le imprese “incapienti” IRES è prevista la possibilità di ottenere un credito di imposta in compensazione dei tributi IRAP anticipando la fruizione del beneficio fiscale.

Borsa più accessibile

Per le PMI che vogliono rafforzare il loro patrimonio quotandosi in Borsa viene introdotto uno sconto fiscale maggiorato.
Per le imprese che si quotano, l’apporto di capitale è incrementato del 40% per 3 anni ai fini del godimento dell'ACE, con l'obiettivo di favorire il canale di Borsa nella raccolta delle risorse (Super ACE).
Vengono, poi, introdotte una serie di misure destinate a semplificare e a ridurre i costi per l’accesso e la permanenza in piazza Affari:
- Possibilità di emettere azioni dotate di voto plurimo, strumento di flessibilità che incentiva la quotazione di PMI e che premia gli investitori di lungo periodo;
- Facilitata l’adozione dei principi contabili internazionali (IAS) anche per le società non quotate;
- Riduzione del capitale sociale minimo delle SpA da 120 a 50 mila euro e riduzione a 15 gg del periodo minimo per esercizio opzione per le non quotate;
- Possibilità di prevedere negli statuti delle PMI quotate una soglia per Opa obbligatoria diversa dal 30% e compresa tra il 20% e il 40%;
- Per le PMI quotate, aumento dal 2% al 5% della soglia per la comunicazione delle partecipazioni rilevanti e per l’ammissibilità delle partecipazioni reciproche.

Un volano per i finanziamenti alle imprese

Le imprese avranno maggiore accesso al credito grazie alla possibilità che viene concessa alle compagnie di assicurazione e alle società di cartolarizzazione di erogare finanziamenti diretti, grazie alle maggiori possibilità di emettere obbligazioni societarie da parte di società non quotate presso investitori qualificati e grazie alla possibilità per banche, fondi e assicurazioni localizzate all’estero (purché non nei paradisi fiscali) di erogare, senza ritenuta d'accontoprestiti diretti a medio-lungo termine alle imprese, affiancandosi così al sistema bancario. Il complesso di queste misure dovrebbe far crescere di almeno 20 miliardi di euro il volume di crediti disponibili per le PMI.
Sconti e semplificazioni previsti:
- Eliminazione della ritenuta d’acconto sugli interessi e i proventi corrisposti sulle obbligazioni non quotate collocate presso investitori qualificati (private placement).
- Gli investitori potranno acquisire crediti senza pagare imposte gravose per il trasferimento delle garanzie accessorie, in particolare sui crediti ipotecari;
- Estensione della disapplicazione della ritenuta d’acconto sugli interessi e i proventi delle obbligazioni e dei titoli similari corrisposti alle società di cartolarizzazione che li sottoscrivono;
- Estensione del Fondo di Garanzia ai Minibond.

Collegamento

Sito del Ministero dello Sviluppo Economico

Presentazione Decreto Competitività su slideshare:

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