Parliamo di...

mercoledì 21 ottobre 2015

Il fisco per la crescita e l'internazionalizzazione delle imprese

D.Lgs. crescita e internazionalizzazione - Foto di Alberto Cardino: Parma, Ponte delle Nazioni
Foto di Alberto Cardino: Parma, Ponte delle Nazioni

Con il Decreto Legislativo n. 147/2015, attuativo della Delega Fiscale (Legge n. 23/2014), il Governo ha disciplinato una pacchetto di misure per la crescita e l'internazionalizzazione volto a rendere più attrattivo, dal punto di vista fiscale, il nostro Paese per le imprese italiane e straniere che scelgono di insediarvi e/o mantenervi stabili organizzazioni, e a favorire l'abbattimento delle barriere alla loro internazionalizzazione.
La norma introduce, in particolare, una nuova disciplina degli "Accordi fiscali preventivi", vigenti per un periodo di 4 anni,  tra le imprese con attività internazionale e l'Agenzia delle Entrate, al fine di promuovere la ricerca del consenso e della partecipazione nei rapporti fra impresa contribuente e fisco italiano. Si prevede, poi, la possibilità per le imprese italiane ed estere decise ad effettuare nuovi e rilevanti investimenti in Italia (minimo Euro 30.000.000) di presentare all'Agenzia delle Entrate, con lo strumento dell' "Interpello", un Piano di investimenti dettagliato (Business plan) al fine di ottenere - entro un massimo di 4 mesi (prorogabili a 7) - un quadro certo del proprio profilo fiscale.
Il Decreto crescita e internazionalizzazione introduce anche la cosiddetta "Branch exemption", ovvero un regime opzionale di esenzione dalle imposte degli utili e delle perdite realizzati nelle stabili organizzazioni all'estero da parte di imprese residenti in Italia. L'ultima misura qui riportata riguarda l'istituzione di un regime fiscale speciale a beneficio dei lavoratori qualificati che, dopo aver vissuto all'estero nei 5 anni precedenti, decidono di trasferirsi in Italia per almeno 2 anni: l'agevolazione consiste in una riduzione della base imponibile pari al 30% del reddito da lavoro dipendente prodotto presso una impresa residente in Italia.

Decreto crescita e internazionalizzazione è entrato in vigore il 7 Ottobre 2015. Tuttavia, la concreta operatività di alcune misure ivi contenute è condizionata all'emanazione di appositi Decreti attuativi da parte del Ministero dell'Economia.

Sommario

1. Riferimenti normativi

2. Obiettivi generali

3. Misure per la crescita e l'internazionalizzazione

3.1. Accordi fiscali preventivi
3.2. Interpello sui nuovi investimenti
3.3. Branch exemption3.4. Rientro in Italia di capitale umano qualificato

4. Riferimenti sul web


Patent Box: sgravi fiscali per valorizzazione di marchi e brevetti

Patent Box - Foto di Alberto Cardino al Museo CSAC di Parma
Foto di Alberto Cardino al Museo CSAC di Parma

Sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 244 del 20-10-2015 è stata comunicata la pubblicazione, sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, del Decreto MISE-MEF 30 Luglio 2015 di attuazione del regime opzionale di tassazione in presenza di redditi da utilizzo di opere d'ingegno, denominato "Patent Box" ed introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 (L. 190/2014, art. 1, commi 37-45).
Per beneficiare dello sgravio fiscale, occorre essere una impresa (anche residente all'estero, ma comunque presente in Italia) che, direttamente o in licenza da terzi, svolga attività di valorizzazione - ricerca, design, sviluppo, ideazione, test, studi, promozione - di beni immateriali quali software, brevetti, marchi (anche collettivi), disegni e modelli, informazioni aziendali tutelabili.

L'agevolazione consiste, nel caso di utilizzo diretto del bene immateriale, nella deduzione dal reddito di un importo calcolato a partire dal "contributo economico" (figurativo) derivante dalla valorizzazione dello stesso bene.
Alla "quota di reddito agevolabile", calcolata come frazione del suddetto contributo economico tendente a 1 all'aumentare del peso dei "costi qualificati" per la valorizzazione del bene immateriale - sostenuti, nell'anno in corso e nei 3 precedenti, direttamente o tramite enti di ricerca o start-up innovative, ecc. -, è applicata una percentuale del 30% (per il 2015), del 40% (2016) e del 50% (a regime dal 2017) che corrisponde, quindi, all'ammontare della deduzione a beneficio dell'impresa.

Nel caso di concessione in uso del bene immateriale, il reddito a cui applicare le suddette percentuali corrisponde ai relativi canoni al netto dei costi diretti ed indiretti.

Per i soli periodi 2015 e 2016, per fruire dello sgravio occorre inviare una comunicazione all'Agenzia delle Entrate secondo modalità ancora da definirsi da parte della medesima Agenzia. A partire dal 2017, tale comunicazione avverrà in sede di dichiarazione dei redditi

Sommario

1. Riferimenti normativi
2. Obiettivi
3. Beneficiari
4. Beni immateriali ammissibili
5. Attività oggetto di agevolazione
6. Determinazione del reddito derivante dal bene immateriale
7. Determinazione della "quota di reddito agevolabile"
8. Tipologia e misura della agevolazione
9. Durata
10. Presentazione delle domande
11. Riferimenti sul web

mercoledì 14 ottobre 2015

Progetti sperimentali: contributi 2015 per associazioni di promozione sociale

Progetti sperimentali 2015: foto di Alberto Cardino (Parma)
Foto di Alberto Cardino (Parma)

Il Ministero del Lavoro sostiene, attraverso il bando 2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 238 del 13/10/2015, la realizzazione di progetti sperimentali e di iniziative (rivolte soprattutto ad associati con età non superiore a 30 anni) di formazione e per la informatizzazione presentati da associazioni di promozione sociale iscritte nel Registro nazionale o regionale ex Legge n. 383/2000, in forma singola o in partenariato fra loro (da perfezionare in caso di ammissione della domanda), eventualmente in collaborazione con altri enti privati e/o con enti pubblici.
I progetti sperimentali devono riguardare almeno uno dei seguenti ambiti prioritari per l'anno 2015: inclusione disabili, cittadinanza attiva dei giovani, pari opportunità, solitudine degli anziani, integrazione immigrati di seconda generazione, impiego irregolare di stagionali, conciliazione vita - lavoro, dipendenza, recupero detenuti, corretti stili di vita, patrimonio culturale e ambientale, tutela dei beni di comunità, legalità. 
Sono ammissibili al sostegno ministeriale, in forma di contributo a fondo perduto pari all'80% dei costi totali (che non devono superare la soglia di Euro 150.000 per progetti di formazione / informatizzazione e di Euro 200.000 per progetti sperimentali), le spese di personale, di progettazione, di acquisto di attrezzature, materiali didattici e di consumo, di affidamento a terzi di attività specialistiche e, in quota parte, i costi generali.

Presentazione delle domande dal sito www.direttiva383.it entro le ore 12:00 del 10 Novembre 2015


Sommario Scheda Progetti Sperimentali 2015

1. Riferimenti normativi

2. Obiettivi

3. Risorse disponibili

4. Ambiti di intervento

5. Beneficiari

6. Collaborazioni

7. Durata dei progetti

8. Spese ammissibili

9. Tipologia e misura della agevolazione

10. Presentazione delle domande

11. Criteri di priorità

12. Erogazione

13. Riferimenti sul web

lunedì 5 ottobre 2015

Economia sociale: sostegno a imprese e cooperative

Economia sociale: nuovo regime di aiuto - Foto di Alberto Cardino (Lavarone)
Foto di Alberto Cardino (Lavarone)

Con Decreto 3/07/2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 224 del 26/09/2015, il Ministero dello Sviluppo Economico arriva a disciplinare un nuovo regime di aiuto, appositamente dedicato alla nascita ed allo sviluppo di #imprese operanti negli ambiti della cosiddetta #economia #sociale.
I beneficiari delle agevolazioni, la cui operatività attende la pubblicazione di almeno tre provvedimenti attuativi, sono le #imprese #sociali (in forma di società), le #cooperative_sociali (e relativi consorzi) e le società cooperative con qualifica di #ONLUS. Il requisito che questi soggetti devono rispettare per accedere ai sostegni all'economia sociale consiste nell'aver già ottenuto, alla data di presentazione della domanda, una delibera di #finanziamento del proprio #programma di #investimenti da parte di una #Banca finanziatrice. 
Il suddetto programma deve essere di entità compresa fra Euro 200.000 e 10.000.000 e può comprendere l'acquisto di suolo aziendale (max 10%), #fabbricati (e/o #ristrutturazioni), #macchinari, #software, #brevetti, #licenze e #marchi, #formazione, #consulenze specialistiche, oneri di legge, #certificazioni. Le #agevolazioni per l'economia sociale consistono in un finanziamento a tasso #agevolato in regime #de_minimis, di durata non superiore a 15 anni, e in un eventuale #contributo aggiuntivo non rimborsabile a copertura parziale delle spese.

La partenza delle misure di aiuto all'economia sociale dipende dalla pubblicazione, che avverrà solo a seguito della relativa assegnazione di risorse da parte del CIPE, di due Decreti attuativi e di un provvedimento del MISE di apertura dei termini per la presentazione delle domande, le quali saranno valutate a sportello.

Sommario

1. Riferimenti normativi

2. Obiettivi

3. Beneficiari

4. Requisiti soggettivi

5. Oggetto di agevolazione

6. Spese ammissibili

7. Spese escluse

8. Tipologia e misura dell'agevolazione

9. Fonti di finanziamento

10. Disciplina attuativa del nuovo regime di aiuto

11. Requisiti delle Banche finanziatrici

12. Presentazione e valutazione delle domande

13. Erogazione

14. Riferimenti sul web