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mercoledì 8 gennaio 2014

Unione bancaria e di difesa e sostegno ai giovani: conclusioni del Consiglio Europeo del 19/20 Dicembre 2013



Abstract

Per la prima volta dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona, il Consiglio europeo ha tenuto un dibattito tematico sulla difesa, individuando azioni prioritarie per una cooperazione più forte. Il dibattito è stato preceduto da una riunione con il segretario generale della NATO, che ha esposto la sua valutazione delle sfide attuali e future in materia di sicurezza.

Il Consiglio europeo ha, poi, espresso compiacimento per l'orientamento generale raggiunto dal Consiglio sul meccanismo unico di risoluzione delle crisi, che costituirà una pietra angolare dell'unione bancaria, ed ha esaminato la situazione economica e i progressi realizzati nell'attuazione del patto per la crescita, l'occupazione e la competitività, individuando le caratteristiche principali dei Partenariati per la crescita, l'occupazione e la competitività a sostegno delle riforme strutturali, nella prospettiva di concludere le discussioni al riguardo entro ottobre 2014.

Di seguito sono sintetizzati i principali esiti dell'ultimo Consiglio europeo.


POLITICA DI SICUREZZA E DI DIFESA COMUNE (PSDC)

In Europa i bilanci per la difesa sono sottoposti a vincoli che limitano la capacità di sviluppare, dispiegare e sostenere le capacità militari. La frammentazione dei mercati europei della difesa compromette la sostenibilità e la competitività dell'industria europea della difesa e della sicurezza.

L'UE e i suoi Stati membri devono assumere maggiori responsabilità per rispondere a tali sfide se vogliono contribuire a mantenere la pace e la sicurezza tramite la PSDC insieme ai partner chiave quali le Nazioni Unite e la NATO.

Il Consiglio europeo assume il forte impegno di sviluppare ulteriormente una PSDC credibile ed efficace in conformità con il Trattato di Lisbona, e spinge per una base industriale e tecnologica
di difesa europea (EDITB) più integrata, sostenibile, innovativa e competitiva.

Si individua, in particolare, una serie di azioni prioritarie costruite intorno a tre assi: aumentare l'efficacia, la visibilità e l'impatto della PSDC; potenziare lo sviluppo delle capacità; rafforzare l'industria europea della difesa.

Il personale spiegato attualmente dall'Unione attraverso la PSDC supera le 7000 unità, in dodici
missioni civili e quattro operazioni militari. L'Unione europea e i suoi Stati membri possono
portare sulla scena internazionale il loro approccio globale ovvero la capacità unica di associare, in modo coerente, politiche e strumenti in ambiti che vanno dalla diplomazia, dalla sicurezza e dalla difesa alla finanza, agli scambi commerciali, allo sviluppo e alla giustizia.

L'UE e i suoi Stati membri devono essere in grado di pianificare e spiegare con rapidità ed efficacia i mezzi civili e militari adeguati. Il Consiglio europeo evidenzia la necessità di migliorare le capacità di risposta rapida dell'UE. Per far fronte alle nuove sfide, il Consiglio europeo chiede:
  • un quadro strategico UE in materia di ciberdifesa nel 2014, basato su una proposta dell'Alto rappresentante, in cooperazione con la Commissione e l'Agenzia europea per la difesa;
  • una strategia per la sicurezza marittima dell'UE entro il giugno 2014, sulla base di una comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto rappresentante,
  • maggiori sinergie fra la PSDC e gli attori dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia al fine di affrontare questioni orizzontali come migrazione clandestina, criminalità organizzata e terrorismo;
  • progressi nello sviluppo del sostegno della PSDC a favore di regioni e paesi terzi al fine di aiutarli a migliorare la gestione delle frontiere;
  • l'ulteriore rafforzamento della cooperazione al fine di affrontare le sfide della sicurezza energetica.
Il Consiglio europeo mantiene il suo impegno ad ovviare alle carenze critiche attraverso progetti concreti degli Stati membri, sostenuti dall'Agenzia europea per la difesa, con particolare riferimento a:
  • sviluppo di sistemi aerei a pilotaggio remoto (RPAS) nel periodo 2020-2025, con finanziamenti adeguati a partire dal 2014 per le attività di R&S;
  • sviluppo della capacità di rifornimento in volo (capacità multiruolo di trasporto e rifornimento);
  • comunicazione satellitare;
  • ciberdifesa.

Per promuovere una cooperazione più sistematica e a lungo termine il Consiglio europeo invita l'alto rappresentante e l'Agenzia europea per la difesa a presentare un quadro politico adeguato entro la fine del 2014 in piena coerenza con i processi di pianificazione esistenti della NATO.

L'Europa ha bisogno di una base industriale e tecnologica di difesa (EDTIB) più integrata,
sostenibile, innovativa e competitiva per sviluppare e sostenere le capacità di difesa. Il Consiglio europeo accoglie con favore la comunicazione della Commissione intitolata "Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente", al fine di aprire il mercato ai subappaltatori di tutta Europa, assicurare economie di scala e consentire una migliore circolazione dei prodotti della difesa. Per garantire la competitività a lungo termine dell'industria europea della difesa ed assicurare le moderne capacità richieste, è essenziale mantenere competenze in materia di ricerca e tecnologia (R&T) nel settore della difesa, specie con riferimento alle tecnologie critiche di difesa. Il Consiglio europeo invita gli Stati membri ad aumentare gli investimenti in programmi di ricerca cooperativi, in particolare gli investimenti collaborativi, e a massimizzare le sinergie tra ricerca nazionale e UE. Il Consiglio europeo si compiace dell'intenzione della Commissione di valutare in che modo i risultati ottenuti nell'ambito di Orizzonte 2020 possano andare anche a vantaggio delle capacità industriali nel settore della difesa e della sicurezza. Invita la Commissione e l'Agenzia europea per la difesa a collaborare strettamente con gli Stati membri al fine di elaborare proposte volte a stimolare ulteriormente la ricerca a duplice uso. Sarà definita un'azione preparatoria sulla ricerca connessa alla PSDC, cercando nel contempo - per quanto possibile - sinergie con programmi di ricerca nazionali.

Lo sviluppo di norme e procedure di certificazione per il materiale di difesa riduce i costi, armonizza la domanda e rafforza l'interoperabilità.

Le PMI sono un elemento importante della catena di approvvigionamento della difesa, fonte di innovazione e fattori chiave per la competitività. Il Consiglio europeo invita, a tal proposito, la Commissione a vagliare la possibilità di misure supplementari che aprano le catene di approvvigionamento alle PMI di tutti gli Stati membri. Riveste importanza essenziale anche il sostegno alle reti regionali di PMI e ai cluster strategici.

Il Consiglio europeo accoglie con favore la recente adozione, nell'ambito dell'Agenzia europea per la difesa, di un accordo quadro potenziato sulla sicurezza dell'approvvigionamento.

Il Consiglio europeo valuterà i progressi concreti su tutte le suddette questioni nel giugno 2015 e fornirà ulteriori orientamenti sulla base di una relazione del Consiglio fondata su contributi della
Commissione, dell'alto rappresentante e dell'Agenzia europea per la difesa.


POLITICA ECONOMICA E SOCIALE

Il Consiglio europeo riconosce che, sebbene la ripresa economica sia ancora modesta, non uniforme e fragile, le prospettive economiche stanno diventando gradualmente più positive. La disoccupazione si è stabilizzata, anche se a livelli inaccettabilmente elevati. Nel 2014 e 2015 la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro saranno sostenute da un'attuazione decisa e ambiziosa delle politiche concordate.

Gli Stati membri e l'Unione europea continueranno ad agire in modo determinato per promuovere la crescita sostenibile, l'occupazione e la competitività in conformità alle cinque priorità indicate nell'analisi annuale della crescita.

L'analisi annuale della crescita individua settori in cui si pongono sfide importanti ed è necessario compiere ulteriori progressi. È opportuno prestare un'attenzione specifica al rafforzamento del funzionamento e della flessibilità del mercato unico di prodotti e servizi, al miglioramento del clima imprenditoriale e all'ulteriore risanamento dei bilanci delle banche al fine di affrontare la frammentazione finanziaria e di ripristinare la normale erogazione di prestiti all'economia.

Azioni prioritarie sono:
  • rafforzare la competitività,
  • sostenere la creazione di posti di lavoro e combattere la disoccupazione, in particolare la disoccupazione giovanile anche tramite la piena attuazione della garanzia per i giovani,
  • dare seguito a riforme del funzionamento del mercato del lavoro.
Le politiche devono puntare, in particolare, a:
  • rafforzare gli incentivi, fiscali e di altro tipo, alla creazione di posti di lavoro, anche alleggerendo il carico fiscale sul lavoro;
  • allungare la vita lavorativa, aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, accelerare l'attuazione di misure attive per il mercato del lavoro e continuare a modernizzare i sistemi di istruzione e formazione, apprendimento lungo tutto l'arco della vita e formazione professionale compresi;
  • assicurare che il costo del lavoro evolva in funzione di incrementi della produttività;
  • affrontare il divario tra domanda e offerta di competenze;
  • accrescere la mobilità della forza lavoro;
  • favorire l'innovazione e generare incrementi di produttività.
Il patto per la crescita e l'occupazione approvato nel giugno 2012 resta uno dei principali strumenti dell'UE per rilanciare la crescita, gli investimenti e l'occupazione e rendere l'Europa più competitiva.

Il Consiglio europeo si compiace dell'adozione del quadro finanziario pluriennale 2014-2020 e dei programmi finanziari connessi a sostegno della realizzazione della strategia Europa 2020.

Il Consiglio europeo invita gli Stati membri che non hanno ancora presentato piani di attuazione
della garanzia per i giovani a provvedervi senza indugio. Ricorda il suo impegno a rendere pienamente operativa l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile entro il gennaio 2014.

Il Consiglio europeo si compiace dell'attuazione dell'aumento di capitale della BEI che consente alla banca di aumentare l'erogazione di prestiti in tutta l'UE del 38%. Accoglie altresì con favore il sostegno da parte del gruppo BEI, per un importo pari a 23,1 miliardi di EUR nel 2013, a favore delle PMI e delle imprese a media capitalizzazione in tutta l'UE a 28. In linea con le conclusioni dell'ottobre 2013, il Consiglio europeo ribadisce l'invito ad avviare l'iniziativa per le PMI nel gennaio 2014.
Chiede quindi, agli Stati membri che partecipano all'iniziativa per le PMI di informare la Commissione e la BEI in merito ai loro contributi entro la fine dell'anno.

In questo contesto, accoglie con favore il nuovo mandato della BEI al Fondo europeo per gli investimenti (FEI) per un importo fino a 4 miliardi di EUR e chiede alla Commissione e alla BEI di rafforzare ulteriormente la capacità del FEI tramite un aumento del suo capitale con l'obiettivo di giungere a un accordo finale entro il maggio 2014.

Il Consiglio europeo chiede sforzi più intensi per quanto riguarda, in particolare, la rapida
adozione dei rimanenti atti legislativi nel quadro dell'Atto per il mercato unico I e II e la celere
attuazione delle misure da essi previste. Chiede specificamente ai colegislatori di giungere
rapidamente a un accordo sulle ultime due proposte legislative ancora in sospeso nel quadro
dell'atto per il mercato unico I ("distacco dei lavoratori " e "identificazione elettronica").

Il Consiglio europeo chiede altresì di intraprendere ulteriori azioni per ridurre l'onere normativo attraverso l'attuazione e l'ulteriore sviluppo del programma REFIT e attende con interesse l'approvazione di ulteriori iniziative in tal senso nella riunione di giugno.

Basandosi sull'impulso verso una maggiore trasparenza nelle questioni fiscali, il Consiglio europeo chiede al Consiglio di raggiungere un accordo politico all'unanimità sulla direttiva relativa alla cooperazione amministrativa all'inizio del 2014. Invita ad accelerare i negoziati con i paesi terzi europei e chiede alla Commissione di presentare una relazione sullo stato di avanzamento nella riunione di marzo. La direttiva riveduta sulla tassazione dei redditi da risparmio sarà quindi adottata entro marzo 2014.


UNIONE ECONOMICA E MONETARIA

Dalla presentazione della relazione "Verso un'autentica Unione economica e monetaria" sono proseguiti i lavori sui quattro elementi costitutivi per rafforzare l'architettura dell'Unione economica e monetaria (UEM). Il Consiglio europeo ha incentrato le discussioni sull'unione bancaria ed economica.

Il Consiglio europeo accoglie con favore l'accordo finale raggiunto dai legislatori in merito alla direttiva sul sistema di garanzia dei depositi e alla direttiva sul risanamento e la risoluzione delle crisi nel settore bancario. Si compiace, inoltre, dell'orientamento generale e delle conclusioni specifiche sul meccanismo unico di risoluzione delle crisi cui è pervenuto il Consiglio.

Il Consiglio europeo chiede ai legislatori di adottare il meccanismo unico di risoluzione delle crisi prima della fine dell'attuale legislatura.

La strategia Europa 2020 e il semestre europeo costituiscono un processo integrato di coordinamento delle politiche inteso a promuovere la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva in Europa. Nella zona euro il coordinamento delle politiche economiche deve essere ulteriormente rafforzato per assicurare sia la convergenza all'interno dell'UEM sia livelli più elevati di crescita
sostenibile. Partenariati basati su un sistema di accordi contrattuali reciprocamente concertati e meccanismi di solidarietà correlati contribuirebbero a facilitare e sostenere politiche costruttive prima che i paesi subiscano difficoltà economiche gravi.

Il sistema sarebbe incorporato nel semestre europeo, aperto agli Stati membri che non appartengono alla zona euro e pienamente compatibile con il mercato unico sotto tutti gli aspetti. Si applicherebbe a tutti gli Stati membri della zona euro, ad eccezione di quelli soggetti a programmi di aggiustamento macroeconomico.

Gli accordi contrattuali reciprocamente concertati riguarderebbero un'ampia gamma di politiche e misure a favore della crescita e dell'occupazione, compresi i risultati conseguiti dai mercati del lavoro e dei prodotti, l'efficienza del settore pubblico, nonché la ricerca e l'innovazione, l'istruzione e la formazione professionale, l'occupazione e l'inclusione sociale.

Caratteristiche principali degli Accordi contrattuali reciprocamente concertati:

  • configurano un impegno "endogeno" di partenariato tra gli Stati membri, la Commissione e il Consiglio. Il Programma nazionale di riforma presentato da ciascuno Stato membro nel contesto del semestre europeo costituirà la base degli accordi contrattuali reciprocamente concertati, tenendo conto altresì delle raccomandazioni specifiche per paese;
  • saranno calibrati sui bisogni di ogni singolo Stato membro e saranno incentrati su un piccolo numero di leve essenziali per la crescita sostenibile, la competitività e la creazione di posti di lavoro;
  • assicurano la piena titolarità nazionale mediante l'opportuno coinvolgimento dei parlamenti nazionali, delle parti sociali e degli altri soggetti interessati;
  • una volta discussi e reciprocamente concordati con la Commissione, saranno sottoposti al Consiglio per l'approvazione;
  • saranno accompagnati da meccanismi di solidarietà (ad es. prestiti, sovvenzioni, garanzie) ancora da elaborare, ma senza alcuna incidenza sul quadro finanziario pluriennale e rispettando la sovranità di bilancio degli Stati membri.
Il Consiglio europeo invita il suo Presidente, in stretta cooperazione con il presidente della Commissione europea, a lavorare sui Partenariati e a riferire al Consiglio europeo nella riunione dell'ottobre del 2014 nella prospettiva di giungere a un accordo complessivo.


FLUSSI MIGRATORI

Il Consiglio europeo ha discusso la relazione della presidenza sui lavori della task force "Mediterraneo" a seguito delle tragedie avvenute di recente al largo della costa di Lampedusa.
Lo stesso accoglie con favore la comunicazione della Commissione che delinea trentotto azioni operative.
Il Consiglio europeo ribadisce l'importanza che attribuisce al reinsediamento delle persone che
necessitano di protezione e al fatto di contribuire alle iniziative globali in questo campo.

Chiede altresì il rafforzamento delle operazioni di sorveglianza delle frontiere e delle attività
di lotta contro la tratta e il traffico di esseri umani svolte da FRONTEX, nonché di assicurare
che si dimostri la dovuta solidarietà a tutti gli Stati membri sottoposti a una forte pressione
migratoria.

Il Consiglio europeo ritornerà sulla questione dell'asilo e della migrazione in una prospettiva più ampia e più a lungo termine nel giugno del 2014, quando saranno definiti orientamenti strategici per
l'ulteriore programmazione legislativa ed operativa nello spazio di libertà, sicurezza e
giustizia.


ALLARGAMENTO E PROCESSO DI STABILIZZAZIONE E DI ASSOCIAZIONE

Il Consiglio europeo accoglie con favore e approva le conclusioni sull'allargamento e il processo di stabilizzazione e di associazione adottate dal Consiglio del 17 dicembre 2013.


RELAZIONI ESTERNE

Il Consiglio europeo si compiace dell'esito positivo della nona conferenza ministeriale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio svoltasi a Bali. In particolare, il nuovo accordo sull'agevolazione degli scambi apporterà benefici significativi a tutti i membri dell'OMC e stimolerà la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro. Ribadisce altresì il suo sostegno al sistema commerciale multilaterale e auspica un'ulteriore accelerazione dei negoziati in vista della conclusione del ciclo di Doha.

Il Consiglio europeo conferma l'impegno dell'UE a sollecitare l'accesso umanitario in Siria per assistere chi necessita di aiuto e a mobilitare finanziamenti adeguati sulla base di una strategia
di assistenza globale e chiede ulteriori misure per migliorare l'efficacia del sostegno dell'UE. Lo stesso esprime, inoltre, preoccupazione per la crisi della Repubblica Centrafricana.

Il Consiglio europeo accoglie con favore la sigla, da parte della Georgia e della Repubblica
moldova, degli accordi di associazione, anche in relazione alle zone di libero scambio globale
e approfondito, in occasione del vertice del partenariato orientale tenutosi a Vilnius il 28-29
novembre. Ribadisce la disponibilità dell'Unione europea a firmare tali accordi quanto prima
e non oltre la fine di agosto del 2014.

L'Unione europea rimane disposta a firmare l'accordo di associazione con l'Ucraina, anche in
relazione alla zona di libero scambio globale e approfondito, non appena l'Ucraina sarà
pronta. Il Consiglio europeo chiede di dar prova di moderazione, di rispettare i diritti umani e
fondamentali e di trovare una soluzione democratica alla crisi politica in Ucraina che sia
all'altezza delle aspirazioni del popolo ucraino.


Energia

Il Consiglio europeo accoglie con favore le relazioni del Consiglio sull'attuazione del mercato interno dell'energia e sulle relazioni esterne in materia di energia. In tale contesto sottolinea
l'esigenza di interventi rapidi che attuino gli orientamenti definiti dal Consiglio europeo nel
maggio del 2013, compresa l'intensificazione dei lavori sulle interconnessioni elettriche tra gli
Stati membri. Il Consiglio europeo ritornerà sulla questione della politica energetica nella
riunione di marzo 2014.


Strategia dell'UE per la regione alpina

Ricordando le conclusioni del giugno 2011 e le conclusioni del Consiglio dell'ottobre 2013 sul valore aggiunto delle strategie macroregionali, il Consiglio europeo invita la Commissione, in cooperazione con gli Stati membri, ad elaborare una strategia dell'UE per la regione alpina entro giugno 2015.


Fonte di documentazione:
Comunicazione in lingua italiana dell'esito del Consiglio europeo del 19-20 Dicembre 2013, disponibile in versione integrale sul sito del Ministro per le Politiche Comunitarie


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